Viaggio alla ricerca di nuove ispirazioni

I ciclopi - Acitrezza

I ciclopi – Acitrezza


Conclusa la realizzazione della sponda di carretto, in occasione delle tanto attese ferie estive, il maestro Gaetano Profeta, ha raggiunto la costa orientale della Sicilia alla ricerca di nuovi stimoli e spunti che possano incrementare la sua vena artistica. Da Taormina alla nera Catania, per concludere con il candore della bianca Siracusa, ha costeggiato la costa della sua Sicilia mai sazio di imprimere nella sua mente scorci, paesaggi, dettagli e quant’altro possa risultargli un tesoro all’atto della creazione artistica. E in ogni cosa di queste ha ritrovato se stesso, tracce del suo passato e del suo orgoglio di siciliano.
Ha ritrovato i suoi scorci negli stretti vicoli di Taormina. Così preziosa e vanitosa, si è mostrata a lui sotto i rossi colori del tramonto, mentre turisti emozionati si regalavano la vista del suo splendido paesaggio. Ma a lasciarlo senza fiato è stato il colpo d’occhio che cattura la scena del rosso teatro antico e l’incantevole paesaggio predominato dall’Etna corteggiato dal mare che gli fa da sfondo. Un incanto!
Il giorno dopo ha raggiunto Catania. Cittá che custodisce gelosamente, quasi a volerli celare, i suoi lunghi secoli di storia. Ad entusiasmarlo i colori. A bizzeffe nei tipici mercati ortofrutticoli ed ittici, dove storia e vita di tutti i giorni si incontrano come nel celeberrimo quadro di Renato Guttuso “Vucciria”. E poi il barocco lungo la via etnea e il verde della villa bellini, per concludere con il saluto al simbolo di Catania: il suo nero elefante.

Duomo di Siracusa

Duomo di Siracusa

Continuando il suo viaggio “on the road”, si é spinto fino alla zona più orientale della Sicilia per approdare a Siracusa. Spinto dalla devozione della moglie e dall’interesse della figlia, ha visitato il Santuario della Madonna delle lacrime, una colossale struttura in cemento armato a faccia vista che accoglie fedeli e devoti dal resto del mondo che giungono a pregare dinanzi all’ormai celebre capezzale di una famiglia siciliana.
Un tuffo nella storia lo ha portato al teatro greco nel parco archeologico dove tra le naumachie, l’orecchio di Dionisio ha deliziato il suo udito con l’eco delle voci a lui familiari. E poi, la temperanza di Ortigia lo ha accolto nei suoi spazi disvelandogli gli stili, che si sono succeduti nella piccola penisola, col l’eccletticità del suo duomo e delle sue opere.
E per concludere, una fugace visita ad Aci Trezza ed Aci Castello. Lo sguardo andó subito ai Ciclopi, geositi dalle forme armoniche che si stagliano a pochi metri dalla riva e che da questa si sono fatti ammirare accarezzati dalla luce del tramonto. Addentrandosi nel paesino, l’odore del gelsomino che sormonta l’ingresso alla casa che Verga attribuì ai Malavoglia, lo ha riportato alla sua giovinezza. A quando tra le pagine del romanzo verghiano, ha riconosciuto i valori e gli elementi che fanno della sua terra un tesoro e, saziato lo spirito e la mente, è ritornato alla solita routine, carico peró di una grinta rigenerata.

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Pubblicato in Arte

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